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alpe di Siusi - 2013 - Foto Pietro

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POESIE E DINTORNI, DAL MONDO




lunedì 26 agosto 2013


Alpe di Siusi - 2013 - Foto Elepieste

 INCONTRO

Queste dure colline che han fatto il mio corpo
e lo scuotono a tanti ricordi, mi han schiuso il prodigio
di costei, che non sa che la vivo e non riesco a comprenderla.
L'ho incontrata, una sera: una macchia più chiara
sotto le stelle ambigue, nella foschia d'estate.
Era intorno il sentore di queste colline
più profondo dell'ombra, e d'un tratto suonò
come uscisse da queste colline, una voce più netta
e aspra insieme, una voce di tempi perduti.
Qualche volta la vedo, e mi vive dinanzi
definita, immutabile, come un ricordo.
Io non ho mai potuto afferrarla: la sua realtà
ogni volta mi sfugge e mi porta lontano.
Se sia bella, non so. Tra le donne è ben giovane:
mi sorprende, e pensarla, un ricordo remoto
dell'infanzia vissuta tra queste colline,
tanto è giovane. È come il mattino, mi accenna negli occhi
tutti i cieli lontani di quei mattini remoti.
E ha negli occhi un proposito fermo: la luce più netta
che abbia avuto mai l'alba su queste colline.
L'ho creata dal fondo di tutte le cose
che mi sono più care, e non riesco a comprenderla.

Cesare Pavese
"Lavorare stanca" 1936 


Versi liberi raggruppati in tre strofe di varia ampiezza e un distico finale.
In questa poesia, la donna e la terra natale di Pavese sono un tutt'uno, con le stesse caratteristiche, testimonianza del legame del poeta con le sue colline.
E' proprio il termine  colline che permette di associare la donna alla terra natale.
Ma le parole più forti e più significative della lirica sono "non riesco a comprenderla": non comprende la donna o se stesso?

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